| Wanderer. |
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Sapevo che sarebbe successo, insomma, quando mai sono stato fortunato? Mai, appunto, quindi avrei avuto sfortuna anche quella volta; infatti, proprio nel momento in cui ero riuscito a scostare il lenzuolo e a scoprire, con sorpresa, che Elijah era nudo, lui si svegliò. Intuii che si era svegliato quando mi ritrovai a fissare i suoi occhi esterrefatti, incapaci di capire cosa stava succedendo. Poi vidi passare la comprensione nel suo sguardo e infine l'imbarazzo: si alzò di scatto, rosso in viso, usando il lenzuolo per coprire le sue parti intime e avvolgendoselo intorno alla vita. Rimasi in silenzio, fissandolo, lo sguardo vuoto, finché non lo sentii esclamare: "Oh Dio! Ma dannazione che cosa stavi facendo Seannino??". Seannino. Era un nuovo soprannome? Lo guardai senza capire, finché lo stupore non riprese possesso di me, facendomi ricordare cos'era successo pochi secondi prima, e il perché Elijah aveva un lenzuolo, il mio lenzuolo, intorno alla vita. Mi alzai in piedi e feci un passo verso di lui, per poi ritrarmi quando vidi il suo sguardo: imbarazzato, sì, ma anche diffidente, come se... come se avesse paura di me. Di qualcosa che avrei potuto fargli. Abbassai lo sguardo e tornai a sedermi sul letto, cercando di controllare le mie emozioni e dando la schiena ad Elijah; avevo bisogno di pensare, di capire, di ricordare, ma non mi era possibile farlo con lui lì, il mio pensiero tornava continuamente alla scena con il lenzuolo di cui ero stato l'artefice. Arrossii, non riuscendo ad impedirmi di pensare a cosa avevo trovato quando avevo sollevato il lenzuolo. Riuscii a controllarmi e mi voltai nuovamente verso Elijah, pensando che era la prima volta in assoluto in tutta la mia vita... la prima volta che non volevo vederlo. Le sue parole e il suo sguardo sconvolto mi raggiunsero all'istante: "Si può sapere cosa è successo qui Sean? Io non ricordo niente quindi esigo delle spiegazioni!" Sorrisi maliziosamente mio malgrado, alzando le spalle. "Non lo so, Elijah, non lo so. Eravamo ubriachi! Potrebbe essere successo di tutto." Mi accorsi troppo tardi che era la cosa sbagliata da dire. Lui mi prese alla lettera, e lo stupore sul suo viso aumentò, di pari passo con il suo imbarazzo. "No, non intendevo... insomma, abbiamo bevuto e poi siamo andati a letto. A dormire, a dormire! Abbiamo dormito fino a questa mattina, fine." Annuii con forza, cercando di essere convincente, ma si vedeva che non ci credevo neanche io; la diffidenza di Elijah non diminuì, come avevo sperato, e il suo stupore non scemò: non ero riuscito a tranquillizzarlo, a dirgli che sicuramente non avevamo avuto rapporti sessuali. Sarebbe stato così facile dirlo: Elijah, noi non abbiamo fatto sesso. Semplice. Ma quando provai a dirlo sentii la mia lingua bloccarsi, e non riuscii a pronunciare neanche una parola; quello che dovevo dire era chiaro nella mia testa, quelle parole erano lì, cristalline, ma non volevano uscire. Mi alzai in piedi, nervoso, e cercai di sorridere, poi fissai Elijah, serio: "Elijah... Elijah... dammi un momento." Vidi il suo viso stupefatto annuire in modo poco convinto, poi mi voltai, dandogli le spalle e concentrandomi. Sussurrai a me stesso quelle parole, più e più volte: "Non abbiamo fatto sesso, non abbiamo fatto sesso, non abbiamo fatto sesso. Dannazione, se avessi fatto una cosa simile me ne ricorderei!" Sentii qualcuno tossire alle mie spalle e mi voltai, lo sguardo duro, deciso. "Elijah." Il mio tono fu più duro del previsto e il volume di quell'unica parola troppo alto; sorrisi e mi scusai con lo sguardo. "Devo dirti una cosa. Noi... noi..." Coraggio, era il momento: noi non abbiamo fatto sesso. Cinque parole, solo cinque; non sarebbe stato poi così difficile pronunciarle, vero? "Noi non... non..." ...abbiamo fatto sesso. Non l'abbiamo fatto. Su, potevo farcela; le parole ora erano diventate solo tre, anche un bambino ci sarebbe riuscito. Per quanto se un bambino avesse detto una cosa simile sarebbe suonato strano. "Non... il punto è che noi non... non abbiamo..." Ecco il mio momento, adesso o mai più; buttati Sean, pensai, ce la puoi fare. "Non abbiamo... non abbiamo brindato abbastanza ieri sera! Che ne dici di uscire anche... adesso? Eh? Una bevuta con il vecchio zio Sean, ci stai?" Sorrisi incoraggiante e mimai il gesto di bere da un boccale di birra, mentre Elijah mi guardava allibito. Non ero riuscito a pronunciare quelle tre, semplici parole; il sorriso si spense e il mio volto divenne una maschera impenetrabile. Mi voltai e iniziai a cercare i miei vestiti, mandando al diavolo la persona che aveva fatto quel disordine in camera mia... cioé me stesso.
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