PLAYERS:SAVANNAH MILLER & GABRIEL FROMMHOLD/COMMENTALA
の Avevo pensato a lungo a quale sarebbe stato il modo migliore per incontrare Savannah, ma non ero riuscito a decidermi; erano passati tre anni dall'ultima volta che l'avevo vista, e pensavo che un'entrata in scena un po' spettacolare fosse d'obbligo. Ma come, come? Inizialmente volevo entrare nella sua camera durante la notte e svegliarla urlando: "SORPRESA!", ma conoscendola avrebbe reagito male - magari si sarebbe spaventata e mi avrebbe ucciso all'istante. Quindi era meglio non rischiare e provare qualcosa di più "tradizionale": entrare in un'aula nel bel mezzo della lezione, arrivare proprio di fianco a lei, sorridere, inginocchiarmi e sussurrare: "Savannah, ti prego, perdonami". Ma neanche quest'ipotesi mi piaceva, il dover chiedere addirittura perdono! Perdono per cosa, per aver eseguito gli ordini? No, mai. Volevo fare qualcosa che la mettesse in imbarazzo, ma allo stesso tempo non volevo che cercasse di uccidermi già il mio primo giorno al St.James - quindi in un modo o nell'altro dovevo scusarmi. Se solo avessi trovato le parole e il momento giusto... forse, se le avessi salvato la vita da un qualche nemico mi sarebbe stata riconoscente e le cose tra noi sarebbero tornate come prima, o quasi. Questa mi era sembrata un'idea geniale, e ci avevo provato: avevo mandato qualche Villains di poco conto sulla sua strada, l'avevano attaccata, ed erano morti o scappati. Le avevo fatto tendere agguati da Villains di livello leggermente superiore, con doni strani e potenti, ma era stato tutto inutile: Savannah era diventata più forte dall'ultima volta che l'avevo vista, e sembrava che solo un Villains di grande livello sarebbe riuscito a sconfiggerla: uno come me, per esempio. Ma io non avevo intenzione di combattere con lei, il mio unico scopo era far sì che tornasse ad essere una nostra alleata, che tornasse a fidarsi me, o se non altro che concedesse la sua lealtà a Lucifero, al Re degli Inferi soltanto. Se fossi riuscito a farle pronunciare uno strano giuramento creato dal mio signore per lei e lei sola, sarei riuscito a liberarmi da quella missione assurda e non avrei più rivisto Savannah, mai più - era il mio scopo, il mio unico desiderio, quello di non avere più a che fare con lei. Quando si parlava di Savannah, quando si aveva a che fare con Savannah, le cose diventavano complicate, tutte, anche le più semplici. Era una persona da evitare, e l'avrei fatto volentieri, se non fosse stato per i piani di Lucifero, che vedevano coinvolta Savannah, sempre. Alla fine rinuncia a un'entrata in scena particolare e la seguii di nascosto, senza farmi notare; la vidi entrare in biblioteca e aspettai qualche secondo prima di fare lo stesso. Quando entrai mi guardai attorno e vidi che la biblioteca era piena di studenti; tuttavia individuai subito la sua chioma castana e sorrisi. "Mia adorata, eccomi. Savannah." Parlai a voce leggermente più alta del solito perché volevo che mi sentisse, come infatti successe; vidi che un brivido le percorreva la schiena e intuii che aveva riconosciuto la mia voce. Il mio sorriso si allargò e aspettai che si voltasse per vedere la sua reazione; non ci vedevamo da tre anni, e il nostro ultimo incontro non era stato dei più piacevoli. Come mi avrebbe accolto?